musiche di Eisenhuth, Albini, Zajc, Tijardovic e altri quartetto Sebastian cd Croatia Records CD 6072453
“Salonska glazba” traduce letteralmente Salonmusik, rinomata specialità viennese sopravvissuta al crollo dell’impero asburgico; ma a Zagabria – florida capitale di una Croazia percorsa da influenze austro-tedesche, ungheresi, italiane e slave – si sviluppò in un repertorio dalle curiose sfumature meticce, aperto al folklore locale come alle ultime mode internazionali. Così tra valzer e quadriglie, polke e mazurke, filtrano in questa antologia il kolo, danza in circolo fra il cerimoniale e il bellicoso, il tango, il fox-trot, lo shimmy dalle inflessioni ritmiche prossime al jazz. Esecuzioni qui stilizzate per un classico quartetto d’archi, ma poco accademiche e spesso intrise di esuberante spiritaccio balcanico; anche la qualità della registrazione fa di un cd tanto di nicchia una risorsa per i giorni di pioggia. Sorpresa: fra gli autori di leggeri ballabili si contano figure assai attive nella musica forte. Ad esempio il fiumano Ivan Zajc (1832-1914) aveva studiato a Milano e a Vienna, fondò il Teatro Nazionale croato, lasciò un catalogo di oltre 1200 titoli in tutti i generi. Ivo Tijardovic (1895-1976), prima e dopo l’impegno politico negli anni della guerra, fu attore, regista, direttore d’orchestra, scenografo e pittore (suoi i bozzetti art-déco che ornano la presente edizione). Un uomo di marmo che, da sindaco della natìa Spalato, tenne testa in armi agli occupanti nazifascisti, eppure negli anni Trenta riforniva di canzoni da hit-parade la radio, i grammofoni e i locali eleganti. Solo briciole rispetto a un fiume di lavori da camera e da concerto, cantate, opere liriche. Nel bene e nel male, i nostri dirimpettai adriatici non finiscono mai di stupire.
Carlo Vitali