interpreti C. Auvity, C. Scheen, I. Perruche, J. Borghi, E. Alexiev
direttore Christophe Rousset
orchestra Les Talens Lyriques
2 cd Harmonia Mundi AP015
Presentata nel gennaio del 1679, l’opera è un inno intonato già nel prologo dagli Dei alle falde del Parnasso al sovrano vittorioso e alla recentissima pace di Nimega (con relativa annessione della Franca Contea): inno in cui “Après avoir chanté les fureurs de la guerre, chantons les douceurs de la paix!” a dimostrazione che, come le guerre di tutti i tempi, anche quelle del Re Sole erano fatte a fin di pace. Protagonista della Tragédie è il mitologico eroe Bellerofonte, per virtù e valore alter ego ideale di Luigi XIV: se quello annoverava fra le sue imprese più alte l’aver liberato il popolo da un mostro mortale quale la Chimera, questo libera il suo dal protestantesimo.
La momentanea disgrazia in cui era caduto Philippe Quinault – il suo librettista storico e col quale divideva la paternità della tragédie lyrique – portò Lully a servirsi del già celebre e fecondo commediografo Thomas Corneille, fratello cadetto del grande Pierre. Frutto di una collaborazione oltremodo laboriosa, e impegnativa soprattutto per il musicista spronato a trovare moduli nuovi per gestire le parole in musica, il libretto ha versi sempre di esemplare eleganza, spesso bellissimi, e l’agilità drammaturgica propria di questo genere teatrale nel quale musica, canto, recitazione e danza rivestono ruoli paritetici. Ricca di invenzioni, la parte strumentale è ulteriormente valorizzata dalla concertazione di Christophe Rousset che ottiene dai suoi Talens Lyriques suoni e colori di varietà portentosa, in aggiunta a un’estrema chiarezza nell’articolare i diversi piani sonori connessi a ciascun personaggio. Non solo. Riesce a dare risalto del tutto particolare ai momenti in cui il declamato – elegantissimo ma pur sempre dominante, coi relativi rischi di noia connessi – può essere suscettibile di valenze melodiche: cui conferisce non solo bellezza di suono ma modernità d’accento (cosa sono di toccante quei corali, il cui impianto sembra anticipare quelli bachiani!). Preziosissima, la cura dedicata all’ottimo cast onde affinarne e amalgamarne sia le intenzioni interpretative sia l’esemplare fraseggio.
di elvio giudici