pianoforte Maria Lettberg
2 cd Crystal Classics 67048
Il nome di Ekki Melartin (1895-1937) non è certo molto conosciuto ai frequentatori del repertorio pianistico ma è ben noto a schiere di specialisti che in un certo senso stanno pilotando il mercato discografico di nicchia in una direzione piuttosto che nell’altra. Del resto la scrittura non trascendentale dei lavori pianistici di Melartin spiega il motivo per cui il suo nome interessi oggi numerosi dilettanti che sono sempre alla ricerca di novità nello sterminato repertorio pianistico degli ultimi 200 anni. Non è un caso che la produzione di questo cd discenda dall’attività pionieristica ed encomiabile del canale radio Drk (Deutschlandradio Kultur) che consiglio a tutti di memorizzare sul proprio decoder satellitare e di seguire attraverso la lettura settimanale del relativo palinsesto su internet. Drk propone quasi quotidianamente la registrazione di concerti molto interessanti e spesso promuove l’esecuzione di repertorio di rara esecuzione, come è il caso del recital monografico affidato alla pianista di origine lèttone Maria Lettberg. Intelletto multiforme, Melartin studiò in patria composizione con lo stesso maestro di Sibelius, Martin Wegelius, e successivamente con Robert Fuchs a Vienna, proseguendo poi una intensa attività in Finlandia, dove divenne praticamente l’unica voce alternativa a Sibelius in tutti i generi musicali, dalla sinfonia, al lied ai lavori per pianoforte solo. Ascoltando la prima raccolta di Lastuja (Frammenti) op. 7 si ha certo l’impressione di trovarsi di fronte a un novello Grieg, il cui interesse principale è rivolto verso il breve pezzo di genere di ispirazione letteraria. Via via che si procede nel tempo (la produzione pianistica di Melartin va dal 1898 al 1920 circa) il linguaggio si arricchisce di nuovi elementi, pur rimanendo sostanzialmente estraneo ai grandi movimenti culturali europei del ‘900, e dà luogo a composizioni certamente più interessanti e originali. Maria Lettberg è interprete scrupolosa e soprattutto totalmente immersa in un “nuovo mondo” dove non è facilissimo orientarsi. Una coppia di cd da non perdere.
Luca Chierici