fortepiano Kristian Bezuidenhout
violino e direttore Gottfried von der Goltz
orchestra Freiburger Barockorchester
cd Harmonia Mundi HMC 902082
Il Concerto in la minore per pianoforte e archi è datato 1822, quello in re minore per violino, pianoforte e orchestra fu finito nel maggio 1823: sono il primo e il terzo dei cinque che Mendelssohn compose tra i 13 e i 15 anni, e che eseguì, ma non pubblicò. Non si collocano tra i suoi capolavori; ma rivelano in modo sorprendente le straordinarie qualità del precocissimo autore. Il primo non nasconde i debiti verso alcuni punti di riferimento: Hummel innanzi tutto, ma anche Weber e Mozart. E il limpido lirismo del tempo lento è già nettamente mendelssohniano. A pochi mesi di distanza il doppio concerto per violino e piano rivela notevoli progressi. C’è un netto predominio dei due solisti, e anche qui colpisce il tempo lento; ma troviamo anticipazioni del gusto arcaizzante e della consapevolezza storica del Mendelssohn maturo nel piglio neobachiano dell’inizio (da cui, con scelta insolita, l’entrata dei solisti si distingue). E il terzo tempo è ricco di brillanti sorprese. L’esecuzione mette in luce nel modo più persuasivo tutti i caratteri di questo Mendelssohn ragazzino. Ammirevole al fortepiano il sudafricano (di formazione internazionale) Kristian Bezuidenhout; bravissimo anche Gottfried von der Goltz, il primo violino dell’ottima Freiburger Barockorchester, che inoltre assume la direzione.
di Paolo Petazzi