pianoforte Steffen Schleiermacher cd Mdg 613 1792-2
Non sorprende che un interprete così totalmente coinvolto nelle problematiche della contemporaneità come Steffen Schleiermacher abbia soffermato la sua attenzione su un capolavoro così singolare, così appartato come Musica Callada, percorso del resto già battuto alcuni anni fa da Herberth Henck, anch’egli pianista con lo sguardo teso intensamente verso l’attualità. L’attrazione è indubbiamente quella del “silenzio”, condizione che entrambi questi interpreti hanno esplorato attraversando i sorprendenti paesaggi di Cage ed ancor più gli sconfinati spazi dell’ultimo Feldman, anche se per Mompou di altro silenzio si tratta; non la visione attonita, di matrice orientale, di quegli ardimentosi profeti americani ma il silenzio che viene dalla solitudine: “una voce che tace mentre la solitudine si fa musica” dice il musicista, ispirato per questa sua opera, la sua più importante, composta tra il 1959 e il 1967, dalle meditazioni del grande mistico San Juan de la Cruz e pure sfiorata dalle suggestioni di quel Valery che Mompou aveva frequentato durante i suoi lunghi trascorsi parigini; dai quali tuttavia non aveva tratto alcuna indicazione incisiva se non forse dalla ‘povertà’ della scrittura di Satie. Del tutto originale, inconfondibile infatti il carattere spoglio della sua scrittura, nella libertà ritmica che spesso elimina la frontiera della battuta e che tuttavia sottende una finezza di tocco particolare che lo stesso Mompou cercò di suggerire e di analizzare in un trattato del suono intitolato significativamente “Studio del sentimento”. Una musica che esclude qualsiasi virtuosità, nel senso più tradizionale, ma che richiede una grande capacità di introspezione nel cogliere le sottigliezze quasi infinitesimali che variegano il tessuto, procedente per ripetizione piuttosto che per sviluppo e tuttavia animato da un’eloquenza segreta, vero e proprio soliloquio a volte, che non esclude certe fragranze di un’armonia delibata nelle sue corde più morbide, a volte trapuntata da pimenti agri che ne suggellano l’unicità. G.P.M.