pianoforte Arcadi Volodos cd Sony 88765433262
Più di un motivo può scorgersi nell’attenzione che in questi ultimi anni è stata rivolta da parte di vari interpreti a quella raccolta non poco enigmatica quanto sottilmente avvincente che è la Musica Callada di Mompou, la cui “povertà” di scrittura è parsa trovare suggestioni alquanto diverse. L’attrazione per il silenzio è certamente una delle motivazioni che ha indotto interpreti come Steffen Schleiermacher o Herbert Henck, pianisti che con questa dimensione qual’è stata esplorata dai vari Cage e Feldman hanno mostrato una lunga consuetudine. Motivazione ben diversa da quella che recentemente ha sospinto verso Mompou un pianista come Arcadi Volodos, lui che abituato a dominare ondate tempestose di suoni è rimasto attratto dall’essenzialità di una musica che non sembra “composta” ma è “come fosse sempre esistita”. Un “silenzio sonoro” che nasce dalla solitudine, “una voce che tace mentre la solitudine si fa musica” diceva il musicista catalano, ispirato per questa sua opera, la sua più importante, composta tra il 1959 e il 1967, dalle meditazioni del grande mistico San Juan de la Cruz e pure sfiorata dalle suggestioni di quel Valery che Mompou aveva frequentato durante i suoi lunghi trascorsi parigini; dai quali tuttavia non aveva tratto alcuna indicazione incisiva se non forse dalla povertà della scrittura di Satie, benché senza la caratteristica ironia. L’apparente spogliazione da ogni implicazione virtuosistica – se non quella assai più segreta della calibratura del suono – richiede all’interprete una grande capacità di introspezione nel cogliere le sottigliezze quasi infinitesimali che variegano il tessuto; cosa che Volodos mostra di realizzare con suprema sensibilità in questo disco dove accanto ad una scelta dai quattro quaderni di Musica Callada propone altre pagine dal musicista spagnolo, i due Dialogues, due Preludi e le Scènes d’enfants, insieme ad una sua trascrizione pianistica di due liriche. Occasione rara, preziosa questa di un grande pianista che, dopo la suprema testimonianza di Alicia De Larrocha (Benedetti Michelangeli aveva in repertorio la prima Cancion y Danzas e la suite Suburbis) rende omaggio con la sua arte sottile e avvincente ad un musicista appartato come Mompou che ha affidato le proprie segrete confessioni al mistero del silenzio.
Gian Paolo Minardi