pianoforte e direttore Mitsuko Uchida
The Cleveland Orchestra
cd Decca
La vocazione mozartiana della Uchida ha radici lontane, un amore che è andato crescendo attraverso un’esplorazione via via più intensa entro la chiarezza della scrittura, alla ricerca di quella ‘sentimentalità’ che preme e si identifica con la forma. A misurare il senso di tale inesausta ricerca basterebbe il confronto tra l’integrale delle Sonate registrate nel lontano 1983 per la Philips e questi due Concerti dove la Uchida , con la valida collaborazione degli strumentisti della Cleveland Orchestra riassume la visione nel duplice ruolo di solista e direttore. Unità che trova la sua chiave, appunto, nella riflessione minuta più che nella ampiezza dell’arcata, nel modo con cui l’interprete alla tastiera va delibando ogni frase, ogni nota con quella stupefazione – la stessa del resto che esprime quando esegue le pagine dello Schönberg espressionista – che si traduce in una qualità di suono sempre luminosa, resa affascinante proprio dal gesto contemplativo più che dalla scorrevolezza discorsiva.
di Gian Paolo Minardi