pianoforte Aldo Ciccolini
cd Harmonia Mundi LDV 03
Straordinario “elogio della vecchiaia” questo disco registrato nel maggio dello scorso anno da Ciccolini, ottantacinquenne. Viene naturale correre col ricordo alle varie esecuzioni mozartiane del nostro di tanti anni fa per cogliere, nel sovrapporsi dei modi e degli atteggiamenti contrassegnati sempre da una grande nitidezza, il significato del come vivere la musica, di intendere la nozione di stile in una dimensione sempre più interiore, come coerenza di un discorso che nel caso di Mozart è imprescindibile da quella segreta teatralità intesa come metafora della vita stessa. Come altri “grandi vecchi” – la memoria corre all’ultimo Backhaus, al Rubinstein sempre felice, ad Arrau, a parte naturalmente Miecio Horszowski che fino alle soglie dei cento anni ha conservato quel passo conversativo che era già suo quanto affascinò il mondo come enfant prodige – anche Ciccolini ha raggiunto quello stato di decantazione in cui le mani, quelle mani che oggi adolescenti di strabiliante abilità fanno scorrere sull’avorio della tastiera con la stessa leggerezza con cui non vanno al di là della superficie, sono il tramite di eloquenza che si è depurata da ogni artificio per svelare la magia della naturalezza.
Gian Paolo Minardi
