oboe Albrecht Mayer orchestra The Deutsche Kammerphilarmonie Bremen cd Deutsche Grammophon 483 8232
Tanto per cominciare sarebbe stato più corretto intitolare il cd non “Works for Oboe and Orchestra”, ma “Works Arranged for Oboe and Orchestra”. Perché di trascrizioni e arrangiamenti si tratta e non di opere composta da Mozart per oboe. E non basta, a salvare la correttezza, che ciò sia esplicitato nel retro di copertina, oltre che nel libretto delle note. Perché di fatto l’acquirente ingenuo sarà tratto in inganno dalla dicitura della copertina. Ora che, soprattutto nel primo Settecento, fosse pratica diffusa destinare l’esecuzione di un concerto solistico a diversi strumenti, è vero, ma già non lo è più per Mozart, sempre attento al carattere timbrico dello strumento. Ciò risulta spiazzante soprattutto nel Concerto per flauto, arpa e orchestra. Il timbro dell’oboe risulta troppo querulo rispetto al suono del flato e troppo invadente il clavicembalo al posto dell’arpa. Che poi addirittura arie destinate al soprano siano eseguite con l’oboe mette in risalto come meglio non si potrebbe che per Mozart il testo non è indifferente alla musica che lo intona. Mozart non scrive belle melodie per voce (anche), ma fa teatro musicale, anche quando scrive un’aria da concerto. Separata dalle parole la melodia perde ogni senso, salvo quello di un epidermico diletto, che è quanto di meno mozartiano si possa immaginare. Se davvero Mayer ama Mozart come dichiara nel libretto accluso al cd, lasci perdere questi inutili esperimenti. A questo punto, riconoscere che comunque Mayer suona con eleganza e l’orchestra di Brema lo sostiene con grazia, che Vital Julian Frey è bravo al clavicembalo e al fortepiano e che Daniel Sepec concerta bene l’insieme, non salva l’operazione. Bravura sprecata.
Dino Villatico
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