bandoneón Daniel Binelli
violino Tianwa Yang
orchestra Nashville Symphony
direttore Giancarlo Guerrero
cd Naxos 8.572271
Un chiaro segno che l’arte del grande musicista argentino scomparso nel 1992 sia stata sdoganata ci giunge dalla frequenza con cui i cataloghi delle case discografiche si arricchiscono di sue nuove incisioni. La patina di tango che si era posata, come una sorta di peccato originale, sulla sua musica è finalmente sollevata e rivalutata: in fin dei conti la storia della musica è costellata di brani composti per piacere a un pubblico il più vasto possibile e non necessariamente d’intrattenimento. Tutt’altro che scacciapensieri, la Sinfonia Buenos Aires – scritta nel 1951, in tre tempi – cattura l’ascoltatore con la sua incandescente drammaticità, se possibile resa ancora più trascinante dall’uso concertante di uno strumento popolare come il bandonéon di Daniel Binelli, uno dei massimi virtuosi viventi, che riascoltiamo insieme a una formazione d’archi e percussioni nell’elettrizzante Concerto detto Aconcagua del 1970. Chiude l’eccitante cd Las Cuatro Estaciones Porteñas (cioè Le quattro stagioni di Buenos Aires: porteño anticamente indicava la gente del porto e quindi la città), polittico composto fra il 1964 e il 1970: qui, complice della brillante orchestra del Tennessee diretta dal costaricano Giancarlo Guerrero, è il guizzante violino della giovane pechinese Tianwa Yang. l’Inverno, che chiude la suite, termina con un chiaro omaggio a Vivaldi: sconcertante come le due musiche siano sulla stessa lunghezza d’onda.
di giancarlo cerisola