Puccini Love affairs

interpreti J. Kaufmann, A. Netrebko, S. Yoncheva, M. Agresta, M. Byström, P. Yende, A. Grigorian
direttore Asher Fish
orchestra del Teatro Comunale di Bologna
cd Sony 19802806712

E la montagna partorì un (brutto) topolino. Una sfilata da Gotha della lirica, per un risultato che più che deludente a me pare irritante.
Mi rifiuto di credere che un cantante possa non accorgersi di certi orrori prodotti dalla sua gola (proprio tanta, tanta gola che blocca e strangola un fiato appoggiato e proiettato malissimo): Kaufmann appare difatti oltre la frutta e il digestivo, la linea è tutta frantumata, gessosa, priva di colori, coi suoi celebri pianissimi ridotti a smunti falsettini, accenti privi di smalto purchessia, solo miniera di luoghi comuni ed effettacci da bassa provincia d’una volta. Dare quindi l’imprimatur per pubblicare una siffatta roba, a me pare solo bieco cinismo commerciale.
Un tenore che non riesce a sostenere “O soave fanciulla”, figuriamoci cosa può far sentire nel ben più arduo Luigi del Tabarro o nel Des Grieux. L’idea poi d’un programma fatto non di arie ma di duetti, ciascuno con una Diva diversa, risulta alla fine bizzarro: giacché le partner s’accorgono benissimo della forma catastrofica del tenore, e abbozzano: qualcuna benino come la Netrebko (Manon) e l’Agresta (Butterfly), altre meno come la plateale Yoncheva (Tosca), la sempre ciangottante Yende (Mimì) o la Grigorian (Giorgetta) fissa da paura, oppure decisamente fuori parte come la pessima Byström quale Minnie. L’orchestra bolognese, da tempo – ovvero da quando è sotto la guida dell’attuale direttrice stabile – non è più quella che un tempo fu.
Elvio Giudici


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310 Marzo 2025
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