ensemble Clément Janequin
Saqueboutiers de Toulouse
direttore Dominique Visse
1 cd Flora 2410
Nella relativa abbondanza di programmi musicali che dichiarano di ricostruire contesti storici anziché giustapporre un brano dopo l’altro (vedi le antologie di Joël Subirette per Calliope e Mary Springfield per Harmonia Mundi), il pretesto di Rabelais e del suo “Gargantua” non è nuovo e non lo è neppure per Dominique Visse, che vi si è già dedicato nel 1994 (su cd Harmonia Mundi). Adesso, intercalando gl’interventi della voce recitante di Vincent Bouchot, alcuni divertenti passaggi rabelaisiani vengono commentati da brani di Josquin, Lejeune, Janequin, Sermisy, Bataille, Costeley, Lasso, Bertrand, Attaingnant, Compère. Dal punto di vista della documentazione sonora le composizioni non sono rare, specialmente quelle degli autori più noti (Josquin e Jannequin) ma in esse si apprezza molto lo squisito gusto esecutivo che abbandona ogni eccesso onomatopeico ed “effettistico”, reso possibile anche da un uso dosato dell’apporto strumentale. Così facendo si compie un decisivo passo in avanti rispetto alle produzioni discografiche alternative, spesso rese stucchevoli dal presupposto (stilisticamente e storicamente insensato) che la musica “profana” debba riecheggiare di banali e infimi toni popolareggianti e triviali, negando la stringente matrice elitaria (o tutt’al più proto-borghese) della polifonia profana cinquecentesca (e della scrittura di Rabelais) e fraintendendo i suggerimenti che l’etnofonia può dare. Se una chanson mette alla berlina l’ubriachezza o la gola, tutto si compie “nella musica” e lo stesso accade quando l’obiettivo è onomatopeico, come nella celebre “La guerre” di Clément Janequin, brano che qui riceve un’interpretazione paradigmatica (con l’augurio che possa sostituire, nei percorsi di ascolto didattici, altre scialbe versioni ascoltate fino a oggi).
di Carlo Fiore