contralto Sara Mingardo
pianoforte Aldo Orvieto
cd Stradivarius 33855
Pascoli dei poveri con spruzzate di D’Annunzio dei miserelli: illeggibili, oggi, le poesie tutte fanciullezze doloranti solitarie e oranti, dell’Accademica d’Italia (nel 1940, occhio alla data) Ada Negri. Musicate da Ottorino Respighi, non fanno emergere particolari accenti nascosti: anzi, ne risulta aggravata la loro plumbea insipienza. Sara Mingardo dimostra ad ogni frase quanto opportuna sia stata la decisione di conferirle il premio Abbiati. Linea vocale omogenea e morbidissima, dizione perfetta, intelligenza di un’artista accorta a evitare ogni manierismo o cincischio che aggraverebbero la già cospicua evanescenza della scrittura, fa tutto l’umanamente possibile: ma il detto del sangue e della rapa vale anche per così eletta cantatrice. Non so se i quasi trenta (tanti!) minuti della Sensitiva, penosa traduzione della grande ballata di Percy Bysshe Shelley fossero già stati incisi: l’ascolto è estenuante, ma il disco conserva pur sempre la funzione di imprescindibile banca dati del patrimonio musicale, e dunque l’impresa è di per sé lodevole. Anche quella di far ascoltare una versione per violino e pianoforte della sublime Erbarme dich di Bach: bruttissima, ma che la Mingardo canta sovranamente.
Elvio Giudici