pianoforte Vanessa Benelli Mosell cd Decca 481 1616 prezzo 18,60
Dopo Prokofiev e Scriabin, e dopo Liszt, il terzo cd di Vanessa Benelli Mosell (1987) propone Stockhausen, di cui la giovanissima e precoce pianista aveva cominciato a interessarsi già diciassettenne. Il compositore, dopo averla ascoltata alla radio, l’aveva invitata a studiare con lui nel 2006. Si ascolta una scelta di otto dei suoi Klavierstücke, tutti quelli con durate inferiori agli 11 minuti, composti tra il 1952 e il 1961, gran parte dei più affascinanti, che riflettono in anni decisivi un intenso percorso di ricerca. In questo percorso, dal ciclo dei brevi primi quattro alla violenza dei contrasti del nono, l’interprete ci accompagna con ammirevole chiarezza in esecuzioni accuratissime: posso citare come esempio proprio il modo in cui si delinea nel nono il trasformarsi dell’iniziale contrapposizione tra il gesto violento dell’accordo di 4 note ossessivamente iterato e la mobile rarefazione della scrittura delle sezioni contrastanti. Con apertura “pluralistica” forse troppo generosa Vanessa Benelli Mosell accosta a Stockhausen una breve Suite (2008) di Karol Beffa (1973), pianista e compositore francese di origine polacca dai gusti tradizionali, la cui scrittura si limita a rivelare una buona conoscenza dello strumento. La sua Suite dura quasi dieci minuti, ed è seguita da un capolavoro di Stravinsky, i Trois mouvements de Pétrouchka. Le qualità virtuosistiche della giovane pianista italiana hanno sempre avuto unanimi elogi e le consentono di dominare con sbalorditiva sicurezza le difficoltà di questa celebre trascrizione stravinskiana e di coglierne la ricchezza in modo attendibile.
Paolo Petazzi