[interpreti] M. Vinco, A. Marianelli, A. Concetti, B. Taddia,F. Adami
[direttore] Antonello Allemandi
[orchestra] Haydn di Bolzano
[2 cd] Dynamic 566/1-2
Se uno spettacolo è sovraccarico di caccole niente spiritose, i suoi interpreti non possono non risentirne: figuriamoci poi con quella che del catalogo comico rossiniano è senz’altro la commedia più moderna tanto dal punto di vista dell’impianto generale quanto della definizione dei caratteri, affidata a un conversare in musica all’insegna della frizzante quotidianità anziché del surreale nonsense di quasi tutte le altre. Caccoloso è difatti l’accento di tutti, con l’eccezione (purtroppo parziale: ma non è certo colpa sua) di Andrea Concetti, che è anche l’unico vocalmente irreprensibile in un cast dove l’immaturità e l’inadeguatezza dei mezzi reali alle esigenze della tessitura limitano molto Alessandra Marianelli, voce e personalità del massimo interesse laddove impiegata in parti giuste per lei (Zerlina e Servilia, ad esempio; o Nannetta; o tessiture comunque similari), ma che con Fiorilla c’entra poco o punto, come dimostrano i suonacci di cui troppo spesso la costella, mai riscattati neppure dall’accento, che vorrebbe spiritoso ed è solo spiritato. Rilievi analoghi per Marco Vinco, il cui splendido timbro e il cui autentico carisma scenico meriterebbero serio ripensamento circa problemi tecnici che vanno facendosi sempre più insidiosi. Gli altri, una frana: cui certo non rimedia la direzione pesante e affetta da plumbea idolatria al metronomo.
Elvio Giudici