Saint-Saëns Le carnaval des animaux Concerto per pianoforte n. 2 op. 22

pianoforte Lang Lang, Gina Alice
direttore Andris Nelsons
orchestra Gewandhausorchester Leipzig
2 cd Dg 4859224

Un doppio cd con un programma composito accoppia i nomi di Saint-Saëns e di Lang Lang in un repertorio che va da Le carnaval des animaux (al secondo pianoforte è la moglie Gina Alice) al Concerto n. 2 op. 22 per estendersi anche ai nomi di Debussy (Petite Suite), Ravel (Pavane), Fauré, Delibes e persino figure meno note come quelle di Louise Farrenc, Charlotte Sohy, Germaine Tailleferre, Mel Bonis, Lili Boulanger. Un aspetto tutto femminile che non ci aspettavamo dal super-virtuoso e che rende il secondo cd del tutto attraente. Ma anche il primo cd suggerisce qualche nota al recensore: i tempi scelti dai tre esecutori principali sono piuttosto moderati e in molti numeri del “Carnevale” si ascoltano preziosismi che si perdono spesso in quelle edizioni votate alla rincorsa per un pezzo che non sarà profondissimo ma che ha dalla sua molte pagine raffinate e per nulla banali.
Insomma Le carnaval des animaux può essere reso facilmente come esempio di faciloneria ma qui gli esecutori sembrano dimostrarci tutto il contrario.
Anche il secondo Concerto dello stesso autore è cesellato da Lang con grande raffinatezza (che sia avvenuto finalmente un cambiamento nel suo modo di approcciarsi ai classici? O forse è stata la vicinanza con un direttore consapevole come Nelsons?). E l’esecuzione con i membri del Gewandhaus ha una sua precisa ragion d’essere perché fu quest’orchestra a portare al successo a Lipsia quello che era stato un parziale insuccesso alla prima parigina. Non si può ovviamente nascondere che Lang si trovi perfettamente a proprio agio nel veloce finale, eseguito con una bravura che non disturba affatto.
Il contenuto del secondo cd solistico è anch’esso pieno di sorprese, non tanto per i pezzi più noti quanto per quelli sconosciuti o quasi.
Si ascolti l’Adagio che apre lo Studio n. 10 dai trenta studi nei modi maggiore e minore op. 26 di Louise Farrenc e viene spontaneo domandarsi cosa sia successo a Lang, quale illuminazione lo abbia spinto a mettere per un momento da parte le volgarità che certe volte ci ha somministrato. Speriamo che il processo di trasformazione non risulti solamente temporaneo.
Luca Chierici


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304 Settembre 2024
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