violino Leila Josefowicz
direttore Esa-Pekka Salonen
orchestra Sinfonica della Radio Finlandese
cd Dg 4790628
Già nella ristrettissima rosa dei più grandi direttori viventi, Esa-Pekka Salonen sta guadagnandosi un posto di tutto riguardo anche come compositore. Un’ulteriore conferma ce la offre questo cd dal titolo quanto mai appropriato, Out of Nowhere: in entrambe le partiture, infatti, la musica sembra scaturire improvvisamente dal nulla.
Un nulla dove, anche nei pieni orchestrali, è percepibile uno spazio terso e immenso; un nulla destinato a prendere gradualmente forma e consistenza tanto ben definite da comunicare – o, meglio, provocare – una tensione emotiva strisciante e snervante anche nei tempi lenti. Una tensione che, più che dei suoi maestri italiani Franco Donatoni e Niccolò Castiglioni, conserva l’eco di quello finlandese Einojuhani Rautavaara, col quale è possibile ravvisare anche una certa familiarità di linguaggio. Salonen scrisse il Concerto per violino nel 2009 per l’eccezionale solista canadese Leila Josefowicz, che alterna momenti di febbrile parossismo ad altri di intima, ma tormentata, meditazione.
Affascinante l’adozione di nuove tecniche nell’uso di archi e fiati in quello (2010) che forse potremmo definire un poema sinfonico dedicato a una delle divinità mitologiche più complesse e misteriose, e pertanto stimolanti per la fantasia: Nyx, personificazione della notte (i romani la chiamarono Nox), madre di Etere, la luce, Emera, il giorno, dei gemelli Ipno e Tanato, il sonno e la morte, Nemesi, la vendetta, e Momo, il sarcasmo.
Abituati a valutare la musica contemporanea alla stregua delle novità commissionate da teatri e istituzioni concertistiche italiane, che per il 90% dei casi vivono solo la sera della prima poi vengono archiviate; abituati a questa situazione, dicevo, sorge il dubbio che le due pagine di Salonen in realtà non siano belle, perché appena ascoltate viene voglia di risentirle.
Giancarlo Cerisola