direttore Alessandra Rossi Lürig
orchestra Accademia d’Arcadia
2 cd Brilliant 94356
In tutte le storie della musica si attribuisce al milanese Giovanni Battista Sammartini (1700/01 – 1775) un ruolo significativo nella fase iniziale della storia della sinfonia moderna, e due sue sinfonie datate 1732 sono considerate tra i primissimi documenti della storia del genere. Esso aveva già conosciuto una notevole evoluzione all’epoca dell’ultima fase della attività sinfonica del grande protagonista dell’ambiente musicale milanese ai tempi vitalissimi di Verri e Beccaria, la fase documentata da queste registrazioni di grande interesse. La Brilliant riunisce i due cd che aveva già pubblicato isolatamente (ma che non so se fossero giunti in Italia) proponendo tutte le “late symphonies”, le sinfonie dell’ultima fase che gli studiosi datano dal 1759 alla morte (1775). Nel catalogo di Jenkins e Churgin hanno i numeri 11, 17, 22, 26, 28, 31, 40, 60, 63; si aggiunge un Quintetto in mi maggiore per 3 violini, viola, cello e basso continuo. Sono conservate a Parigi (conseguenza delle guerre napoleoniche). Le sinfonie sono tutte in tre tempi dal respiro formale conciso, e rivelano energia ritmica, vitalità inventiva, scrittura orchestrale equilibrata che, pur attribuendo agli archi il ruolo decisivo, lo arricchisce con qualche apporto coloristico dei fiati. Le esecuzioni sono equilibrate e accurate: ci si chiede tuttavia se qualche volta non si potrebbero prendere alla lettera in modo più radicale indicazioni come “Presto” o “Spiritoso assai”.
Paolo Petazzi