flauto Claudia Giottoli clarinetto Natalia Benedetti oboe Paolo Puliti piano Raffaele D’Aniello percussioni Leonardo Ramadori cd Brilliant Classics 95039 prezzo 6,80
La musica per flauto solo o per flauto e un altro strumento interessò Scelsi soprattutto negli anni Cinquanta, dalla Suite per flauto e clarinetto del 1953 a Quays (1954) e Tetraktis (1959) per flauto solo, a Hyxos (1955) per flauto, 2 gong e campane, a Rucke di Guck (1957) per ottavino e oboe. Seguono, isolati, soltanto Ko-Lho (1976) per flauto e clarinetto e Krishna e Rada (1986) per flauto e pianoforte. Nel decennio di tanta “Gazzelloni-Musik” dedicata al celebre flautista italiano (di Scelsi suonò Pwyll, che coincide con il secondo tempo di Tetraktis) Scelsi ebbe con il flauto un rapporto originale, con una scrittura inconfondibile per la sua concezione della “sfericità” del suono, per la predilezione per piccoli intervalli (anche inferiori al semitono), per la ricerca sulla variazione del suono e su percorsi circolari. Negli incontri tra flauto e clarinetto e ottavino e oboe colpisce la tendenza a ricondurre i due strumenti a unità, invece di esaltarne le differenze. Non solo attraverso i titoli è diffuso un clima di contemplazione mistico-esoterica, e non soltanto in Hyxos, dove la suggeriscono anche le percussioni. Le interpretazioni, attente e accurate, rivelano sicura consapevolezza della singolarità del mondo di Scelsi.
Paolo Petazzi