direttore Marc Minkowski ensemble Les Musiciens du Louvre Grenoble 4 cd Naïve 8 22186 05299
Ovvero, la gioia di far musica. Una gioia che i Musiciens du Louvre rinnovano ormai da trent’anni quando il ventenne Minkowski mise da parte il suo fagotto – fino ad allora al servizio di orchestre come Les Arts Florissants, il Clemencic Consort, La Chapelle Royale – per fondare con un gruppo di arditi barocchisti un nuovo complesso che è cresciuto nel tempo raggiungendo le vette più alte nel suo repertorio d’elezione, man mano apertosi anche a esperienze moderne. Una gioia che serpeggia anche negli episodi più intensi e drammatici sotto forma di un sottile filo d’ironia che sembra suggerire all’ascoltatore che in fondo a ogni dramma, per quanto cupo sia, si può sempre intravedere un raggio di luce, di speranza. Brillante sintesi dell’ideale di vita di Schubert, incline per temperamento a goderla con gaiezza, desideroso di spremerne i frutti più succosi, in contrasto col destino che aveva per lui ben più tragici disegni. Il suo corpus sinfonico copre un arco di tempo: apparentemente breve – soli 15 anni – in realtà assolutamente in linea con la brevità della sua vita: la prima sinfonia, nella quale riecheggiano le frasi più misteriose della Zauberflöte, risale al 1813, quando aveva solo 16 anni; l’ultima, “La Grande” (considerata da Schumann una sorta di manifesto del romanticismo), al 1828, anno della prematura scomparsa.
Giancarlo Cerisola