Schubert
Quartetto D 887
Berg
Quartetto op. 3
Quartetto Kuss
cd Onyx 4066
L’accostamento dell’ultimo quartetto di Schubert e del primo di Berg ha molte valide ragioni, ed è una proposta di intensa suggestione, soprattutto in interpretazioni così convincenti. Il Quartetto in sol maggiore D 887 del 1826 è il terzo composto da Schubert negli anni della piena maturità e forse si ascolta più raramente degli altri due, sebbene sia un esempio non meno affascinante della sua capacità di aprire gli schemi delle forme classiche a inquietudini e lacerazioni nuove, all’interno di una concezione originalissima del tempo musicale. E il Quartetto op. 3 (1910) è il primo compiuto capolavoro di Berg, il momento della definitiva conquista dell’autonomia da Schönberg, in un linguaggio di eccezionale densità e forza drammatica. Il Quartetto Kuss (Jana Kuss, Oliver Wille, William Coleman e Milayel Hakhnazaryan), con sede a Berlino, vincitore nel 2002 del Premio Borciani, coglie con intelligenza analitica la complessità formale del Quartetto di Berg senza tradirne l’intensità espressiva, e nelle scelte di suono rivela intuizioni affascinanti. E fa comprendere in modo persuasivo la libertà, le svolte improvvise, le inquietudini della “celestiale lunghezza” dell’ultimo quartetto schubertiano.
di Paolo Petazzi