violino Christian Tetzlaff
tenore Steve Davislim
orchestra Wiener Philharmoniker
coro Singverein Wien
direttore Pierre Boulez
cd Dg 00289 479
Per la prima volta Pierre Boulez si accosta al mondo di Szymanowski (1882-1937) interpretando due capolavori stilisticamente e cronologicamente vicini, la Terza Sinfonia “Canto della notte” (1914-16) e il primo Concerto per violino op. 35 (1916). Appartengono alla fase così detta “impressionista” del maggior compositore polacco del Novecento, e nella loro inconfondibile originalità accolgono suggestioni soprattutto da Debussy e Skrjabin; ma rivelano un pensiero musicale in cui le categorie e i procedimenti tradizionali passano in secondo piano rispetto a una concezione del suono originalissima e definiscono una musica di natura statica, in un tempo sospeso. In questo ambito assume una suggestione particolare il rapporto di Szymanowski con la poesia di Rumi, il grande poeta mistico persiano del secolo XIII da cui è preso il testo (tradotto in polacco) della visionaria Terza Sinfonia per tenore, coro e orchestra. Le meraviglie sonore di questo pezzo trovano in Boulez un interprete di sensibilità nitida e illuminante quanto raffinata. Magnifico nel suo breve, ma bellissimo intervento il tenore Steve Davislim; all’altezza della loro fama i Wiener Philharmoniker e il Singverein degli Amici della Musica di Vienna. Grandi suggestioni presenta la scrittura orchestrale del Concerto per violino composto subito dopo il compimento della sinfonia, concepito anch’esso nella forma inconsueta di un blocco unico che conosce al suo interno un continuo, flessibilissimo mutar tempo. La ardua parte solistica si delinea come un filo rosso che non ha mai un rapporto di contrapposizione dialettica con l’orchestra, ha con essa relazioni mutevoli, ma comunque non di contrasto. Christian Tetzlaff è ammirevole: in qualche momento si vorrebbe che i tecnici del suono lasciassero all’orchestra maggiore evidenza. P.P.
paolo petazzi