ensemble Opera Prima direttore e viola da gamba Cristiano Contadin cd cpo 5553882
L’opera di Giuseppe Tartini è indissolubilmente legata al violino, strumento le cui caratteristiche di articolazione, eloquio e canto informano ogni sua nota – come accade con Vivaldi nuovamente al violino oppure con Brahms e Ravel col pianoforte – tenendolo abbastanza lontano dalla viola da gamba, strumento che nella prima metà del Settecento in Italia stava subendo un declino ancor più rapido che altrove. La stagione è densa e complessa anche nel lessico, presentando fonti dove la parola “viola” esiste ma è plausibile che si riferisca, nelle parti di registro grave, al violoncello. Eppure, il gambista Cristiano Contadin ha constatato che alcune pagine concertistiche di Tartini possono essere eseguite anche sul suo strumento senza alcun intervento, e che altre vi si adattano efficacemente
tramite trascrizione. Eccolo quindi condurre un’arringa difensiva della viola da gamba in epoca e su musica che gli sarebbero refrattarie.
Simili tentativi si riducono spesso in esibizioni di bravura sulle quali può valere anche il silenzio: qui però l’ascolto non ha effetti solo edonistici, perché la gestualità tipica della viola da gamba – che continua a “parlare” anche quando tutto attorno sembrerebbe solo un canto ininterrotto – può risultare istruttiva anche per violinisti e violoncellisti che, dal canto loro, suonano Tartini mossi solo da chissà quale demone rapsodico, dimenticando che il maestro istriano stava pur sempre incuneato tra i fasti della retorica barocca e gli albori dell’Illuminismo.
Carlo Fiore