violino Federico Guglielmo cd Brilliant Classics 94616 prezzo 6,80
Pubblicate da Telemann nel 1735, le dodici Fantasien für Violine ohne Bass (Twv 40:14-25) parrebbero una risposta alle sei Sonate e Partite del suo amico e compare di battesimo Johann Sebastian. Certo non sfigurano al loro confronto, anche se non le pareggiano per monumentalità né per astrazione formale. Del tutto analogo è invece il tasso di virtuosismo della scrittura, col ricorso a tecniche di polifonia “implicita” (bicordi, salti di posizione) da cui traggono partito soprattutto i finali fugati dei numeri 2, 3, 5, 6 e 10. E alquanto maggiore è la varietà stilistica, all’insegna di quella fusione dei gusti nazionali che era l’ideale dichiarato un po’ da tutti in quell’epoca, benché diversamente declinato nella pratica.
Alternando meditabondi preludi non misurati a indiavolate gighe corellizzanti, la soave cantabilità delle siciliane alla contrappuntistica gravitas tedesca e alla galante simmetria di gavotte, correnti e “polonesi”, Guglielmo junior mostra di aver penetrato l’essenza del globalismo di Telemann, eclettico cartografo di quell’Europa barocca che nella repubblica marinara di Amburgo teneva aperto un ricco emporio di merci, culture e stili di vita. Sorretto da una tecnica rocciosa, sa abbandonarsi alla contemplazione più rarefatta, ma si disimpegna altresì a meraviglia fra l’intrico delle parti virtuali. Con sicura intonazione, volume generoso, scelte ritmiche incisive – e non senza un pizzico di spavalderia che è gradito antidoto al puritanesimo esangue di certi suoi colleghi.
Carlo Vitali