[interpreti] A. Desler, N. Kennedy, M. De Liso, L. Sciannimanico, L. Dordolo, T. Gregoire, M. Kronthaler
[direttore] Federico Maria Sardelli
[orchestra] Modo Antiquo
[2 cd] Cpo 777095-2
Pregevole, ma meno riuscita della Naïve diretta da Spinosi, questa ulteriore incisione dell’Orlando vivaldiano. La calda espansività dell’orchestra dà luogo a sonorità assai belle nei brani a sfondo elegiaco o melanconico, che tuttavia difettano alquanto di tensione drammatica nelle arie più corrusche che sfortunatamente sono anche tra le migliori – e più impegnative – della partitura. Inoltre il cast presenta il non secondario handicap d’una pronuncia tutt’altro che impeccabile: cosa che ha il suo peso nei recitativi, che di quest’opera sono tratto tra i più originali e significativi nell’arco compositivo d’un autore impegnatissimo a contrastare, e proprio su tale terreno, la dilagante avanzata a Venezia della più impennacchiata opera napoletana. La migliore è Lucia Sciannimanico, timbro molto bello e aristocratica linea di canto (ragguardevole, l’esecuzione di “Taci non ti lagnar”, tra i vertici della partitura), cui si chiederebbe però maggiore incisività d’accento. L’aria più squisita, “Qual candido fiore“, appartiene all’abbastanza defilato personaggio di Medoro, a interpretare il quale è stato preferito un tenore anziché il mezzo scelto da Spinosi: Luca Dordolo non fa dimenticare il paradisiaco Matteuzzi che la cantava nel video di San Francisco con la Horne, ma già istituire un paragone è lode grande. Anne Desler è troppo palliduccia per reggere un Orlando (“Sorge l’irato nembo” è un po’ pioggerellina d’aprile), Nicki Kennedy non è molto meglio e Marina De Liso, che a Pesaro cantava la comprimaria Ragonde nell’Ory, della tempestosa maga Alcina offre un ritratto abbastanza inoffensivo.
Elvio Giudici