orchestra del Met pianoforte Evgeny Kissin direttore James Levine 2 cd Dg 4810553 prezzo € 20,20
Si coglie dal calore degli applausi il particolare clima che dominava questo concerto registrato dal vivo alla Carnegie Hall il 19 maggio del 2013; dopo due anni di assenza dovuta a gravi motivi di salute James Levine riprendeva il domino della propria orchestra, quella del Metropolitan, il teatro da lui guidato con particolare efficienza per tanti anni. Comprensibile la commozione e l’entusiasmo del pubblico all’ingresso, su una speciale carrozzella, del direttore (che un mese dopo avrebbe compiuto settant’anni), sentimenti accresciuti quando la bacchetta di Levine ha aperto il discorso con il Preludio del Lohengrin, lasciando espandere con l’impalpabilità del suono una luminosità che sembrava avvolgere il tessuto musicale e imprimere ad esso un respiro segreto: si poteva subito capire come il direttore fosse uscito dalla difficile prova esistenziale con una determinazione estrema e con una forza interiore che trovava la sua liberazione nella flessibilità del suono, del modo di fraseggiare, lontano da una certa inclinazione effettistica che a volte poteva cogliersi nel Levine di anni passati. Una maturazione che trovava testimonianza nella nobiltà con cui ha diviso insieme a Kissin la vicenda del Quarto Concerto beethoveniano, un’intesa quella con il pianista russo che si traduceva in una pienezza nel dominio della forma intesa nella sua ricchezza di situazioni emozionali, mai messa a rischio da parte di Kissin da tentazioni virtuosistiche, a riprova della maturità di questo interprete; che poi affiderà la sua abilità e la sua brillantezza ad uno dei suoi fuori programma preferiti, il Rondò “per un soldino perduto”. Un Quarto di Beethoven, insomma, di notevole spessore espressivo, nella stessa ampiezza dell’eloquio, tratto che Levine ha rinnovato nell’assecondare il lungo fiato che va espandendosi nella “grande” Sinfonia schubertiana.
Gian Paolo Minardi