Bizet – Carmen

Bizet - Carmen

CREMONA
[interpreti] N. Sourouzian, J. Balestrini, D. Rodriguez, C. Sgura
[direttore] Riccardo Frizza
[regia] Ferdinando Bruni
teatro Ponchielli

È nata bella ma settimina, la Carmen del Circuito Lirico Lombardo. Se le finanze avessero consentito più prove, forse sarebbe stata una Carmen di riferimento. Innanzitutto per la rara possibilità di ascoltare l’assai più crepitante edizione opéra-comique, con gli originari dialoghi in luogo dei recitativi composti da Guiraud. A parte la Micaela di Davinia Rodriguez, spigolosa e aspra nella recitazione e nel canto, il cast è sostanzialmente buono: Carmen è Nora Sourouzian, che a una dizione perfetta e una vocalità rigogliosa ed elegante accosta però una personalità glaciale e asessuata; don José è l’argentino José Balestrini dalla bella organizzazione vocale, gli acuti di tutto rispetto, bel fraseggio ma fallosa recitazione; ottimo Claudio Sgura, che fa di Escamillo un personaggio a tutto tondo. Riccardo Frizza ha impostato una narrazione dal passo più drammatico che lirico, chiedendo all’orchestra sonorità ora sfumate ora brillanti ma sempre giocate più sui colori che sulla dinamica, in piena sintonia con Ferdinando Bruni che ha dato al suo spettacolo un taglio neorealistico, con impianto scenico fisso facilmente adattabile alle differenti situazioni. Brillanti idee teatrali gli consentono di restituire integro lo spirito del libretto eliminando il ciarpame bozzettistico che troppo spesso invade la scena di Carmen. Puntare sulle idee per risparmiare sui costi è una sua specialità, che ha voluto spiritosamente siglare nell’osteria di Lillas Pastia: fra gli avanzi di un banchetto di nozze ancora da sparecchiare troneggia un cesto di fichi. Ovvero le nozze coi fichi secchi. (23 dicembre 2008)

Giancarlo Cerisola
La versione completa di questa recensione compare sul numero 116 (gennaio 2009) di “Classic Voice”.

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