Interpreti M. Serafin, W. Fraccaro, D. Tiliakos.Direttore Renato Palumbo.Regia Graham VickTeatro La FeniceVENEZIA
VENEZIA – La serata inaugurale della stagione 2010 della Fenice presentava una Manon Lescaut deludente dal punto di vista musicale, ma interessante, anche se molto discutibile, solo per la regia di Graham Vick. La direzione di Renato Palumbo nella sua rigidezza appariva inadeguata a molti momenti chiave del sinfonismo di questa partitura, e controllava male il volume dell’orchestra spingendo i cantanti all’urlo (come non si dovrebbe fare nemmeno in Cavalleria rusticana). Il tenore Walter Fraccaro sembrava possedere solo i polmoni necessari per cantare la parte di Des Grieux, e perfino il soprano viennese Martina Serafin, di gran lunga la migliore, era talvolta portata al grido e sembrava a disagio nella parte di Manon (…). Graham Vick (con Andrew Hays e Kimm Kovac per scene e costumi) mostra fin dall’inizio la discarica che nel IV atto prenderà il posto del deserto, perché il primo atto si svolge su una piattaforma sospesa al di sopra di questa cupa voragine. È un sinistro monito per una azione dove anche il primo incontro amoroso di Manon e Des Grieux è ironicamente presentato in un mondo falso, con gli studenti in pantaloni corti e con le apparizioni sospese in aria di cigni da Luna Park. Pochi elementi evocano la scena del secondo atto, senza compiacimenti settecenteschi. Nel terzo le donne condannate alla deportazione appaiono sospese in aria, come messe alla gogna (…). Non ricorderemo questa Manon Lescaut come lo spettacolo migliore di Vick; ma il pur discutibile lavoro dell’insigne regista restava il maggior motivo di interesse della serata.
Paolo Petazzi
La versione completa di questa recensione compare sul numero 130 di "Classic Voice" (marzo 2010)