interpreti M. Diener, R. Saccà, L. Gallo, A. Muff, S. Trattnig, C. Strehl
direttore Bernard Haitink
orchestra Opera di Zurigo
regia Katharina Thalbach
regia video Felix Breisach
formato 16:9
sottotitoli Ing., Fr., Ted., Sp.
dvd Opus Arte 1023
prezzo € 32,57
Haitink aveva già consegnato tanto al cd quanto al dvd la sua direzione di Fidelio, che è rimasta sostanzialmente la stessa: taglio ampio e massiccio, sonorità molto levigate ma anche marmoree, tempi per lo più volti all’indugio contemplativo, un trattare dei Principi Morali Superiori che taglia le gambe ad ogni ipotesi di teatro. Anche Zurigo aveva già prodotto un video, diretto da Harnoncourt e con la regia di Flimm: molto migliore di questo.
Scena ad emiciclo, con pareti dipinte in marrone slavato. Vestiti più o meno moderni. Piccola gabbia metallica a destra, riempita al finale primo da prigionieri dalla pelle gialla, tipo minatori di zolfo. Pizarro elegantissimo, tutto in bianco Borsalino compreso, stile padrone delle ferriere. Una grande incisione tratta dalla raccolta delle Prigioni di Piranesi funge da sipario, e vi s’ispira la scena del second’atto. Dove, per la serie “ne uccide più la tetta della pistola”, arrivata al celeberrimo “Töt erst sein Weib” questa Leonore si apre di scatto la camicia facendone emergere quanto Falstaff definisce la pompa del suo sen, che atterrisce Pizarro facendolo rannicchiare contro la parete. Gestualità infarcita d’ogni più vieto stereotipo, ma per lo più ispirata al vigile urbano e alla passeggiata.
Melanie Diener debutta nel ruolo, e in aggiunta a una voce incerta, fissa e molto più di gola che sul fiato, ha grossi problemi d’intonazione poco compensati da un fraseggio parecchio generico. Ogni confronto tra il Florestan routinier di Roberto Saccà e lo Jonas Kaufmann del precedente video zurighese saprebbe di barzelletta. Lucio Gallo riempie il personaggio di Pizarro con l’accento, ma vocalmente non ne arriva neppure alla cintola. Muff è un Rocco duro come il legno, dei due ragazzi meglio lei di lui.
Elvio Giudici