tenore Nicholas Phan violino Rolf Schulte violoncello Fred Sherry viola Richard O’Neill clarinetto Virgil Blackwell flauto Marie Tachouet fagotto Peter Kolkay percussioni Mike Truesdell direttore Ryan McAdams dvd Nmc 193 prezzo € 16,50
Elliott Carter è morto il 5 novembre 2012 alla veneranda età di 104 anni. Meno di un anno prima, l’8 dicembre del 2011, era stato organizzato un concerto per festeggiare i suoi 103 anni, al 92nd Street Y di New York. In questa occasione è stato realizzato questo bel dvd, con il quale l’etichetta Nmc (fondata nel 1989 con l’intento di promuovere e diffondere la nuova musica britannica) affronta per la prima volta la musica di un compositore non inglese. Anche se Carter è stato sempre molto amato ed eseguito in Inghilterra, anche quando era ignorato in patria, come testimoniano le interviste incluse nel dvd (a George Benjamin, Alexander Goehr, Oliver Knussen, Harrison Birtwistle, Colin Matthews). Nel concerto newyorkese, che rappresenta quindi una sorta di testamento spirituale, sono state eseguiti dodici lavori cameristici, affidati a musicisti di primo piano, guidati dal violoncellista Fred Sherry. Tutti pezzi dell’ultimo periodo, assai prolifico – basti pensare che dopo Interventions per pianoforte e orchestra, composito per il suo centesimo compleanno, Carter ha scritto altri venti partiture -, lavori compatti, dalla scrittura asciutta ma eloquente, caratterizzati da un contrappunto meno fitto del solito, da textures più trasparenti, da solide strutture formali e da una grande concentrazione espressiva. Ci sono anche quattro prime esecuzioni mondiali: Mnemosyné per violino solo, pezzo insieme rapsodico e tesissimo, magnificamente interpretato da Rolf Schulte; Rigmarole, un duetto per clarinetto basso e violoncello costruito come un movimentato e fitto gioco di frammenti contrastanti; un Trio per archi dall’andamento danzante, con tratti espressionistici e con la viola sempre in risalto; il fantasioso A Sunbeam’s Architecture, ciclo vocale, per tenore e grande ensemble da camera (19 strumentisti), su poesie di Cummings, nel quale il giovane tenore Nicholas Phan sfoggia bel timbro e grande slancio. Il concerto comprendeva altri quattro lavori solistici: il nervoso Bariolage (pezzo del 1992, l’unico non scritto nell’ultimo decennio), eseguito con grinta dall’arpista Bridget Kibbley, l’aforistico Retracing (2002) per fagotto, Figment IV (2007) per viola, Figment V (2009) per marimba. E quattro lavori per piccole formazioni: Hiyoku (2001) per due clarinetti, il Duettino per violino e violoncello (2008) dedicato a Milton Babbitt, Trije Glasbeniki (2011) per fluato, clarinetto basso e arpa, e il doppio Trio (2011), con la sua eccentrica combinazione (quasi un conflitto) di strumenti, violino, percussione e trombone da un lato, tromba, violoncello e pianoforte dall’altro. Alla fine del concerto Carter, arzillo e felice come un bambino, veniva accolto sul palcoscenico con un’ovazione, mentre i musicisti intonavano “Happy Birthday”. Il booklet contiene accurate descrizioni dei pezzi, redatte da John Link, e alcune rare fotografie prese dall’archivio personale del compositore.
Gianluigi Mattietti