pianoforte Daniel Barenboim
dvd Accentus Music ACC 20102
Con la tempestività ormai ben nota possiamo ascoltare il recital che Daniel Barenboim ha tenuto a Varsavia il 28 febbraio scorso, contributo dell’infaticabile musicista alle celebrazioni dell’anno chopiniano. Un evento, come suol dirsi e come in effetti è perché ogni volta che Barenboim fa musica è qualcosa di particolare, come continuasse un discorso che non conosce limiti di categorie. Il pianista straordinario di un tempo è infatti come riassorbito entro una sfera più ampia, la stessa entro cui si muove il direttore, vale a dire un interprete che tende a coinvolgere l’ascoltatore con un respiro narrativo che trascende i dettagli per affermare una dimensione più avvolgente, nel modo di liberare l’arco di un fraseggio come di concentrare l’emozione su un effetto o su un processo armonico. E il suo Chopin è appunto questo, il musicista che inventa un modo di cantare sulla tastiera, di dare una nuova prospettiva alla forma, mai delibata nella sua assolutezza ma organismo pulsante. Lo si capisce bene dalla tensione che Barenboim imprime a pagine complesse come la Sonata o la Fantasia dove certe sommarietà sulla tastiera sembrano passare in secondo piano, dietro l’evidenza di un eloquio, a volte particolarissimo nel modo di accentare la pronuncia, e pur sempre efficace.
