Paderewski – Manru

interpreti J. Ratajczak, W. Chodowicz, B. Krahel, L. Skrla
direttore Maciej Figas
orchestra Opera Nova w Bydgoszczy
regia Laco Adamik
regia video non indicata
formato 16:9
sottotitoli Ing.,Ted., Pol.
dvd Dux 97932011

Manru

 

Il più popolare e forse anche il più interessante pianista dell’epoca di transizione tra Otto e Novecento, fu anche compositore. Tecnica pianistica non eccelsa quant’era invece la suggestione dell’interprete e dell’uomo, stando ai si dice: ho l’impressione che neppur questo si possa sostenere del Paderewski compositore, almeno a giudicare dalla sua unica prova teatrale.
Trama in puro stile fotoromanzo: uno zingaro ha lasciato la tribù per imborghesirsi, ci ripensa lasciando la donna con cui è andato a vivere, viene riaccolto con sospetto, c’è “l’altra” che lo vuole ma il cattivo che vuole lei si oppone, così la povera borghese si butta nel lago e lo zingaro indeciso provvede al cattivo, a gettarlo in un burrone. Musica che, avendo gli zingari quasi sempre in scena, è tutta rapsodica e sviolinante, con marce e folclore a piene mani, la melodia sempre e comunque asse portante di tutto (un po’ come lo era nel Paderewski pianista, d’altronde, almeno stando alle cronache e a quanto si traode da incisioni preistoriche). La messinscena si prova ad asciugare il più possibile la trama buttandola sullo scontro tra due modi di vita quale premessa per l’infelicità di tutti, e ambientandola in luogo ed epoca genericamente moderni: resta uno spettacolo molto statico e gestroso, ma l’esecuzione senza dubbio volonterosissima lo rende vedibile e qua e là anche ascoltabile.
Elvio Giudici

 

 

 

 

 


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306 Novembre 2024
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