Il problema posto dalla drammaturgia di quest’opera è tra i più spinosi e difficilmente solubili. Se chiarissimo è il suo fondarsi sul dualismo Venus-Elisabeth ovvero sesso e amor coniugale (che l’Ottocento teneva ri...
Che le favole raccontino con tono affettuoso cose intessute di cupa violenza (pensiamo a quante ne capitano al povero Pinocchio), è faccenda accertata, che era solo logico attendersi fosse assunta anche dal modo di mettere in scena alcune storie a sfo...
La scena fissa disegnata da Roland Aeschlimann è di potente suggestione: totalmente liberi due terzi di palcoscenico, concluso sul fondo da quattro gradoni sovrapposti ma non paralleli e d’altezza diversa, diversamente praticabili così che, ad esem...
Diverse sono state le vie lungo le quali, sul finire dell’Ottocento, l’antico melodramma a pezzi chiusi è avanzato verso il moderno dramma musicale. Quella tracciata nell’Est è risultata quanto mai ostica per la sensibilità del resto d’Europ...
C’è di tutto un po’, nella musica (tantissimo tardoromanticismo alla Strauss, ma con orecchio attento anche alla melodia pucciniana e all’aspro espressionismo primonovecentesco, spruzzato d’armonie liquescenti di chiaro profumo francese mischi...
Chi si aspettasse da Thielemann una lettura filologica, fantasiosa, rivelatrice di nuove istanze: in breve, contrassegnata dal marchio inconfondibile di una grande personalità direttoriale, rimarrebbe deluso. Chi invece si aspetta un’es...
C’è da riflettere, sul ruolo del marketing nella normale pratica teatrale moderna. Una fetta decisiva dei suoi introiti, il Metropolitan di New York - ricordiamoci che negli States non esiste sovvenzione pubblica - la ricava dalle trasmissioni in di...
Il discorso sarebbe del massimo interesse, ma qui prenderebbe troppo spazio: però va sottolineata la differenza in atto tra l’Italia, dove l’opera contemporanea continua ad essere faccenda di nicchia come fossimo ancora ai tempi d...
Il naturalismo di Janácek, nient’affatto trasfigurato in romanticismo idealista ma men che mai banalizzato in poster decorativo paesano, si nutre piuttosto del pessimismo sociale di quanti considerano, sì, nemica l’esistenza, però ne scorgono il...
La Forza del destino rappresentata alla Scala nel 1978, alla fine della stagione del bicentenario inaugurata dal Don Carlo diretto da Abbado, si collocò fin dall’inizio al medesimo livello d’eccellenza dei grandi spettacoli scalig...