Interpreti K. Mattila, M. Giordani, D. Croft, D. Travis
direttore James Levine
orchestra Metropolitan
regia Gina Lapinski
regia video Brian Large
formato 16:9
sottotitoli It., Ing., Fr., Ted., Sp.
dvd Emi 2174209
Tristezza infinita suscita questo dvd. Una regia niente di che inanella episodi dove si succede un vieto campionario di macchiette una più cincischiata dell’altra. Una falsità complessiva prende il posto del totale e sincero coinvolgimento che regolava ogni secondo della precedente produzione dell’80 in quel Met dove la regia di Giancarlo Menotti schierava Scotto e Domingo. Aggravata da una delle peggiori direzioni che l’opera abbia mai conosciuto, proprio da parte di chi allora ne aveva offerto una delle maggiori: era però prima dell’insorgere e dell’aggravarsi del morbo di Parkinson che la rende adesso letargica, plumbea nella sua vischiosa monotonia dinamica, incapace pertanto di reggere il passo narrativo d’una partitura al riguardo così articolata. Cantata da una protagonista dall’emissione fissa “oltre ogni umana idea”, per dirla con Norma; dal timbro non brutto ma neppure troppo bello, inficiato comunque da un che di metallico e algido che la rende incompatibile con siffatto personaggio; dal fraseggio sconnesso, altisonante, costruito interamente al di fuori della linea vocale perché del tutto alieno alla corretta articolazione della parola italiana: una pessima Manon. Giordani è senza confronto meglio giacché canta piuttosto bene, ha idea di quel che dice e di come dirlo, ha temperamento autentico anziché posticcio come la sua collega: ma costruire un vero fraseggio in simile solitudine artistica è pressoché impossibile. Croft è un Lescaut troppo impomatato e gestroso per essere in qualche modo credibile, i comprimari sono pessimi (fa eccezione l’oste del glorioso veterano Paul Plishka) e l’orchestra mostra ad ogni momento i guai cui sta andando incontro causa la prolungata assenza d’un direttore musicale la salute del quale lo renda in grado d’esercitare il suo mestiere.
Elvio Giudici
