Verdi – Luisa Miller

interpreti F. Cedolins, M. Alvarez, L. Nucci, F. Franci, G. Surian, R. Siwek
direttore Donato Renzetti
orchestra Teatro Regio di Parma
regia Denis Krief
regia video Andrea Dorigo
formato 16:9
sottotitoli It., Ing., Fr., Ted., Sp., Giap., Cin., Cor.
dvd CMajor 722808

Luisa-Miller-verdi

 

Di rara intelligenza lo spettacolo di Krief, fin dal temibile primo atto che tanto spesso rende la Miller nella migliore delle ipotesi gemella di Sonnambula, e di Heidi nella peggiore. Semplici fondali – listelli lignei per la casa di Miller, eleganti traforati di lacca bianca per il castello – subito stabiliscono la tensione sociale tra i due mondi e una narrazione senza alcuna mortale cesura giacché i cambi sono a vista. Via ogni pastorelleria, in questo solido, ruvido mondo contadino della Bassa (quel ballo iniziale vespertino, attorno al tavolo coi bicchieri di lambrusco! Ci starebbe stato benissimo Miller che affetta la spalla cotta, mentre Luisa e Rodolfo ballano languidamente); una striscia di terra grassa, al proscenio, quale poetico rifugio di Luisa e del padre, lei che vi depone alla fine il diario e lui la spada: gestualità minuta, neorealista (stupendi, i duetti dell’ultimo atto attorno al tavolo del tinello), mai ostentata, aderentissima alla musica e alla poetica verdiana, così austera perché così stupendamente contadina.
La direzione di Renzetti, se non travolge, neppure nuoce coi suoi tempi logici, gli involi vigorosi, l’ottimo accompagnamento al canto. Fiorenza Cedolins ha registro superiore qua e là smagrito però, fraseggio sempre interessante in una linea vocale morbida e ricchissima di sfumature; Marcelo Alvarez sciala vigore e slancio ma risparmia in sfumature e canto a fior di labbro; il registro centrale di Leo Nucci è un filo arido e disarmonico, ma gli acuti “grandi così” gli procurano i maggiori applausi (non è giusto, ma il melodramma raramente lo è); Giorgio Surjan e Rafal Siwek portano al calor bianco il loro duetto, pagina tra le più straordinarie, innovative e gravide di futuro di tutto il gran teatro verdiano.
Elvio Giudici

 

 


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306 Novembre 2024
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