editore Franco Angeli
pagine 192
Provocatorio ma salutare il libro di Alessandro Acquarone dedicato – come recita il sottotitolo – alla “ridefinizione dell’organizzazione ed economia dello spettacolo”. Provoca perché contraddice un assioma su cui si basa la gestione culturale in Italia ed Europa: il teatro come “valore” inalienabile, da difendere e conservare. E l’autore di questa idea ricostruisce pure la storia, anche nelle sue conseguenze istituzionali e legislative. Ma poi ci spinge a riconsiderarlo per quello che oggi – a suo modo di vedere – dovrebbe essere: parte di un’ “industria culturale che crea prodotti fondamentali per la comunità”. Secondo queste categorie: lo spettacolo dal vivo come “insieme di aziende”, ciò che va in scena come “prodotto” da diffondere e valutare con gli strumenti del marketing. Senza scordare la dimensione etica dello spettacolo e quindi la “Responsabilità sociale” d’impresa”. Dato che la pratica risulta a volte migliore della teoria, se ne consiglia la lettura anche a coloro i quali – operatori, attori, spettatori – non fossero d’accordo con le premesse.
Andrea Estero
