editore Zecchini pagine 263 euro 25
Dalla stabilità scaligera all’instabilità dei tempi attraversati (Guerra Fredda e Sessantotto). Dal Claudio Abbado costruttore di orchestre, teatri, progetti, utopie all’estrema stagione crativa. “Sono pochi gli artisti capaci di trasfigurare una declinante condizione fisica in ali per l’ultimo volo”, scrive l’autore. “La sua musica ne uscì trasfigurata, pura, essenziale nelle linee; quasi il tempo l’avesse lavorata senza scalfirla, come un ciottolo di fiume”. Miracolo? No. Semplicemente Claudio aveva rifiutato di vivere la malattia come un limite. A.Traverso