editore Jaca Book pagine 328 euro 20
Franco Fabbri, decano degli studi italiani sulla popular music e sul tema, oggi un po’ trascurato, dei generi musicali (argomenti riassunti in libri di ampia e meritata diffusione come Around the Clock, Utet, oppure Il suono in cui viviamo, Arcana e poi Il Saggiatore), è sempre molto presente sugli scaffali delle librerie anche perché suole raccogliere i suoi numerosi scritti di ricerca e d’occasione (articoli, interventi, programmi di sala) in volumi (l’itinerario sociologico musicale intitolato L’ascolto tabù, Il Saggiatore, è già alla seconda edizione), ai quali si aggiunge quest’ultimo Non è musica leggera che riunisce testi dedicati sì al Novecento musicale ma operistico e concertistico, da Mahler a Penderecki, da Strauss a Bernstein. Ciascuno degli argomenti trattati vanta estesa bibliografia e Fabbri non ambisce a salire in cattedra né ad aggiornare lo scibile in nessun caso, però nell’attuale dibattito sul ruolo della divulgazione – e nel panorama un po’ dimesso dei programmi di sala in cerca d’identità – la sua maniera sì informata ma anche capace d’ironia resta un valido riferimento letterario per chi desideri scrivere di musica senza scadere nel nozionismo né nell’autoreferenzialità accademica. Può darsi che queste letture musicali, destinate a incuriosire un pubblico istruito e piccolo-borghese di frequentatori delle sale da concerto (oggi tendenzialmente più interclassiste) e dei negozi di dischi (praticamente estinti), fotografino un’Italia in bianco e nero; viceversa l’augurio è che riescano ancora a suscitare dibattito e ad ampliare la sfera degl’interessi personali.
Carlo Fiore
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