Editore Edt pagine 328 prezzo 15
Un nuovo libro “da lettura sentimentale” si aggiunge a quelli scritti o tradotti in italiano sul “tartaro volante”, il ballerino oppresso dalle regole sovietiche che fece il famoso “salto verso la libertà”, Rudolf Nureyev (1938-1993).
Edt propone adesso La scelta di Rudy, racconto romanzato dei primi passi di Nurevey in Russia e dell’approdo clamoroso all’ovest, scritto dal critico letterario di “Le Figaro”, Françoise Dargent, apparso in Francia nel 2015 da Hachette.
Per fuggire in Occidente Nureyev nel 1961 scelse la Francia e fu, alla fine della sua vita stroncata dall’Aids, ottimo direttore del ballo all’Opéra de Paris, chiamando talenti creativi nuovi (William Forsythe) e promuovendo i giovani (Sylvie Guillem).
Dotato di memoria infallibile, portò nella sua valigia di apolide – poi austriaco, dal 1982- le coreografie di repertorio così come le aveva apprese in Russia, rivitalizzando anche le scene della Scala. Talvolta il suo gusto sovraccarico per passi e combinazioni lo tradiva, ma il suo carisma ne faceva perdonare gli eccessi nella vita e nell’arte, riconoscendogli indubitabilmente una duratura influenza sui teatri e sul pubblico.
La scelta di Rudy si legge come un romanzo, e lo è, con il “libero arbitrio” di trasformare Diaghilev in un coreografo (mai stato) e di immaginare com’era la famiglia di Rudy, com’era la Russia della sua adolescenza, la miseria e l’omofobia, e investigando nel passaggio cruciale della fuga a Orly con testimoni come Pierre Lacotte, amico e complice nell’evento. La Dargent è innamorata di una personalità straordinaria. E ha messo la sua passione su carta.
Elisa G. Vaccarino
Su “Classic Voice” di carta o in digitale c’è molto di più. Scoprilo tutti i mesi in edicola o su www.classicvoice.com/riviste.html