editore Idea Books
pagine 295 cd
Delle biografie dedicate ai cantanti di solito si può fare a meno. Soprattutto quando – ed è il più delle volte – nascono da propositi agiografici. C’è tutto un filone che risponde a questi requisiti. Dove i pregi del beniamino di turno sono esaltati, i difetti nascosti, i “nemici” messi all’angolo. Pettegolezzi su pettegolezzi che fioriscono intorno a una ricorrenza, un anniversario, a volte all’ombra di istituzioni importanti. Il libro di Giancarlo Landini su Franco Corelli è invece uno studio serio. “Non si può scrivere un libro di storia né con i ricordi del protagonista né con quelli degli altri”, è il sacrosanto principio enunciato nella premessa. Rispettato con accettabile fedeltà, nonostante la simpatia e “familiarità” con argomenti e situazioni (nel 2002 Landini ha raccolto in nastro le memorie del tenore, ed è da tempo in amicizia anche con la moglie). Parlano così i documenti, copiosamente raccolti. Le testimonianze scritte soprattutto per la prima parte: una cronologia densissima di informazioni e brevi interlocuzioni critiche utili a seguire diacronicamente lo sviluppo artistico; e quelle sonore, protagoniste della seconda, dove i personaggi corelliani (anche quelli meno scontati per un tenore della sua generazione) vengono analizzati con un’ammirevole capacità di “ragionare” criticamente sul mistero della sua voce.
Andrea Estero