editore Edt pagine 300
Kate Molleson è una giornalista radiofonica inglese che lavora per la Bbc e che è particolarmente attenta alla musica contemporanea.
Non tanto (o non solo) alla musica contemporanea come definita convenzionalmente dalle storie della musica, ovvero quella del Novecento o identificata nella categoria della cosiddetta Neue Musik, ma quella letteralmente d’avanguardia, ovvero di quelli che hanno percorso tutto il Novecento e anche gli inizi del Duemila all’insegna della pura sperimentazine sonora, rimanendo, però, tagliati fuori dal canone.
Frutto di queste sue analisi musicologiche è il libro Il suono nel suono. Ascoltare davvero il Ventesimo secolo edito da Edt in cui, Kate Molleson, racconta “dieci compositori coraggiosi, originali e carismatici, meravigliosamente capaci di suscitare scalpore e metterci in discussione”: Julian Carrillo, Ruth Crawford, Walter Smetak, José Maceda, Galina Ustvol’skaja, Emahoy Tsegué-Mariam Guèbru, Else Marie Pade, Muhal Richard Abrams, Eliane Radigue, Annea Lockwood.
Ognuno di essi ha avuto o ha, secondo l’autrice, un particolare merito tale da ritenere ingiusto l’oblio che ne pervade i nomi: chi ha indagato il microtonalismo, chi la poliritmia, chi ha teorizzato la “caossonanza”, chi ha cantato l’Africa, chi ha sdoganato la musica elettronica in Danimarca, chi fondò la composizione sull’improvvisazione, chi ha ricercato i subarmonici, chi ha sposato musica e attivismo… Insomma, un libro che conferma come il XX sia davvero il secolo che è riuscito a raccontare, seppur in maniera frammentaria e disordinata, gli uomini: “Il rumore, il frastuono, i cambiamenti sociali, le nuove tecnologie, la guerra, la pace, la protesta, la spiritualità, la scienza, i loro stessi corpi e gli impavidi movimenti culturali e controculturali”.
Mattia Rossi