Ignacio Yepes, Belén Pérez Castillo, Leopoldo Neri De Caso (Curci, 152 pagine, 19 €)
Noto al grande pubblico come interprete del Concierto de Aranjuez di Joaquín Rodrigo e per la colonna sonora del film Giochi Proibiti, commissionatagli da Renè Clement, Narciso Yepes occupa un posto di primo piano nella storia della chitarra classica del XX secolo.
Questa pregevole biografia, scritta a sei mani e tradotta per Curci da Angelo Gilardino, chiarisce e documenta il profilo artistico di Yepes, il suo ruolo di protagonista e innovatore nella musica spagnola, mai disgiunto da un equilibrio tecnico vicino alla perfezione, la sua profonda umanità.
Nato a Marchena (Lorca), in una famiglia contadina che gli procurò buoni maestri a Lorca e a Valencia, Yepes ne fu sempre orgoglioso. L’incontro con Ataulfo Argenta, che nel 1947 lo chiama a eseguire il Concierto de Aranjuez, imprime al percorso del “ragazzo di Lorca” una svolta, procurandogli il primo successo della sua carriera.
A Parigi, dove si trasferisce, nel 1950 interpreta con Argenta e l’Orquesta Nacional il Concierto de Aranjuez: il successo è tale da far decollare l’opera e renderne celebre anche l’autore. Il disco ˗ inciso con Argenta nel 1957 ˗ sarà uno dei primi e più durevoli best seller dell’industria discografica.
L’anno successivo, mentre contempla la Senna, avviene la conversione, determinante nella sua vita di uomo e artista: “Io penso che la musica sia una costante invocazione a Dio, sempre che sia buona musica” dirà.
A metà degli anni Cinquanta, Yepes è uno degli interpreti più richiesti e negli anni Sessanta rafforza il rapporto con il compositore madrileno Ernesto Halffter: l’esecuzione del Concierto para guitarra y orquesta, del 1969, resta uno dei migliori esempi concertanti con chitarra.