Tecnica e ideologia editore Zecchini pagine 155 euro 20
Dopo il Beethoven improvvisatore ed estensore di esercizi di Luca Chiantore, arriva il Liszt performer di Piero Rattalino. L’attenzione per la dimensione esecutiva storica, e i suoi rapporti con la creatività, è giustamente contagiosa. Anche se l’autore precisa che “il discorso appena aperto sul Liszt pianista potrebbe benissimo chiudersi per insufficienza di prove”. Come documentare, infatti, la dimensione performativa in rapporto a un’epoca prefonografica? I mezzi – spartiti, lettere, metodi, cronache – sono indiretti, ma ci sono. E Rattalino li decifra seguendo l’idea di una reciproca influenza tra creatività e manualità, tra invenzione e fisiologia, tra “tecnica e ideologia”. Individuando, con immaginazione definitoria, quattro fasi: Biedermeier, rivoluzionaria, illuministica e visionaria. E badando a cosa del pensiero e della prassi lisztiana possa appartenere ancora al tempo presente.
Andrea Estero