a cura di Giorgio Sanguinetti traduzione di Marco Giustini editore Astrolabio pagine 520 euro 46
Un libro indispensabile per chiunque voglia accostarsi con intelligenza alla musica che va dal tardo Seicento al Romanticismo. Si dicono e si leggono molte cose imprecise sulla musica di ogni tempo, ma in particolare su quella del Settecento e dell’Ottocento. C’è addirittura chi ha ipotizzato che Mozart non sia il compositore della musica che ci è arrivata con il suo nome. Invocando, al solito, la somiglianza o addirittura l’uguaglianza con altre musiche. In parole povere adducendo la colpa del plagio. Ecco, questo libro chiarisce perché molte musiche del Settecento si assomiglino. Il musicista imparava a comporre non da un trattato di regole, bensì da un prontuario di esempi. Utilizzati fino a quasi per intero il periodo del Romanticismo. Da Mendelssohnn , per esempio. Gjerdingen ha consultato moltissimi di questi prontuari e ce ne offre numerosi esempi. Illuminanti. La genialità del compositore si rivelava allora nell’invenzioni di nuovi sviluppi, di nuove combinazioni dei modelli. Mozart è inesauribile, in questo. Oltre a sfidare anche l’orecchio più avveduto con avventure armoniche per il tempo inusitate. Per chi abbia nozioni di armonia e contrappunto il libro è una continua scoperta, stimolo per la comprensione più approfondita di molte pagine che si credevano già investigate a sufficienza. Ma soprattutto ci rivela un’impostazione metodologica nuova nell’affrontare una musica che credevamo sufficientemente compresa. Strumento, dunque, di apprendimento e di lavoro indispensabile per qualsiasi musicologo, ma anche per chi voglia accostarsi non ingenuamente a una musica meravigliosa come quella che va dal Barocco al Romanticismo.
Dino Villatico
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