a cura di Jérôme Lejeune 8 cd + libro Ricercar 107 prezzo 45
I cofanetti biblio-discografici della Ricercar sono strumenti d’indubbia utilità per concentrare in uno spazio sintetico ma non striminzito ambiti di repertorio accomunati da un tema: così è stato per i due storici cofanetti sugli strumenti musicali nel Medioevo e nel Rinascimento e anche per i più recenti, uno su Riforma e Controriforma, l’altro, predecessore di quello in esame, dedicato al Rinascimento: si tratta sostanzialmente di antologie di ascolti, tratti da dischi preesistenti, curate da un esperto in materia (in questo caso il musicologo belga Jérôme Lejeune) che s’incarica anche del libro (o di quel che vorrebbe averne l’aspetto) a corredo. L’ampia antologia ha il merito di raccogliere passaggi importanti del repertorio italiano compreso tra manierismo ed età barocca (fine Cinque e inizio Seicento), estratti di tantissime forme e generi sia vocali sia strumentali provenienti da incisioni fra le più qualificate degli ultimi vent’anni (dal Concerto Italiano all’Ensemble La Fenice, dal Taverner Consort a Odhecaton, da les Arts Florissants al Poème Harmonique). L’operazione, tuttavia, non è immune da forzature, come quella di presentare il Combattimento di Tancredi e Clorinda soltanto in parte (cosa sarebbe cambiato con una decina di minuti in più?) e di prediligere la panoramica alla compattezza (la Missa in illo tempore, per esempio, si sarebbe potuta ascoltare per intero anziché solo l’Agnus). Il testo illustrativo, in inglese, francese e tedesco, è di buon taglio divulgativo e avrebbe meritato un lavoro editoriale attento anche al contenuto oltre che alla forma (tendente più alla parvenza lussuosa che alla precisione documentaria), perché, tanto per cominciare, manca di qualsiasi apparato (non ci sono neppure l’indice e la bibliografia) e le pochissime illustrazioni sono messe a caso, per non parlare della totale assenza dei testi poetici, non proprio secondari in un prodotto incentrato sul compositore che dichiarò “l’oratione sia padrona dell’armonia e non serva”.
Carlo Fiore