direttore Jordi Savall orchestra Le Concert des Nations cd ibrido Sacd Alia Vox AVSA9916 prezzo 13,20
Avviso a chi già possieda le precedenti uscite su etichetta Auvidis (1996) o Naïve (2001): l’unico valore aggiunto della presente ristampa è la rimasterizzazione in stereo surround operata dallo stesso fonico delle prese originali, Manuel Mohino, cui la Sony ha fornito un calco acustico della chiesa romanica di Sant Vicenç a Cardona dove la prima registrazione ebbe luogo nel 1994. La prodezza tecnica ecciterà gli audiofili, anche se in fondo si riduce alla sovrapposizione di un sofisticato riverbero digitale. Ad altri il risultato sarà sospetto di artificio, ma sarebbe ingeneroso negare che – ben 22 anni dopo – il tempestoso approccio interpretativo del guru catalano continua ad avvincere, pur se non sempre a convincere. I tempi, in primo luogo. L’iniziale Allegro con brio sul piede di 60 battute al minuto (Toscanini, salvo errore, qui non superò mai le 52); lo Scherzo bruciato in 5’25 netti incespicando sul trio fra i ruvidi latrati dei corni. Sotto la bacchetta di Savall la sinfonia dura 44’27; una nota rivista di Lipsia la recensì nel 1805, diretta dall’Autore, e lamentò che durasse “un’ora intera”. Poi l’enfasi di certi fortissimi dove gli ottoni naturali perforano con bandistica violenza il tetto degli archi: ad esempio nella Marcia funebre prima e dopo il fugato della terza parte. E ancora i timbri astringenti dei legni, le esplosioni dei timpani, le brusche virate agogiche perfino nei contrappunti del Poco andante, incuneati al centro di un finale che galoppa accumulando impeto inerziale come una carica di corazzieri sul campo di Austerlitz. Autentico forse no, ma sgomenta e fa pensare; dunque non è da perdere.
Carlo Vitali