In un clima desertico, perennemente dominato dal sole e con un tasso di umidità molto basso, Masada è oggi una delle icone d’Israele, simbolo di resistenza e conservazione della propria identità nazionale e religiosa e a solo un’ora di macchina da Gerusalemme. Abbarbicata sulla cima di una montagna desertica che domina il Mar Morto nella Giudea sud-orientale, questa antica città fortificata, che si estendeva un tempo su un altopiano di quasi sei chilometri quadrati, fu costruita nel 35 a.C. da Erode il Grande e divenne leggendaria dopo che, nel primo secolo d.C., fu teatro di un tragico assedio da parte dei Romani che si concluse con il suicidio di massa di circa novecento ebrei Zeloti. Sarà per questo che qui alcune reclute delle Forze di Difesa Israeliane scelgono oggi le sue mura per la solenne cerimonia del giuramento. Ma Masada, che oggi è facilmente raggiungibile dal pianoro sottostante su di un’ingegnosa e moderna funivia progettata da ingegneri israeliani, divenuta essa stessa attrazione turistica, è celebre nel mondo per essere un magnifico sito archeologico. Dichiarata parco nazionale e, nel 2001, patrimonio dell’umanità dall’Unesco, Masada apre al visitatore attraverso la magnifica Porta del Sentiero del Serpente, una delle più belle della città, che porta, appena varcato l’ingresso, agli alloggi delle famiglie dei funzionari e alla chiesa bizantina del V secolo. Colpirà poi la magnificenza del Palazzo di Erode, restaurato di recente, la villa privata del re, tra colonnati, enormi saloni per ricevimenti e le delicatissime camere affrescate. Mentre, nella parte meridionale della cittadella, si potranno visitare una massiccia fortificazione, una cisterna d’acqua e un mikveh, ovvero dove gli zeloti s’immergevano durante i loro bagni rituali. Da non perdere poi il Museo contenente oltre settecento reperti tra cui un tallit, antichissimo scialle da preghiera, e i famosi ostraka di Masada, ovvero i cocci di terracotta dalle diverse incisioni. Ma da Masada si possono intraprendere anche alcune escursioni con visite al Mar Morto e alla riserva naturale di Ein Gedi. E da qui si può visitare, oltre alla vicina Gerusalemme, anche Tel Aviv, spingendosi poi fino a Nazareth, città santa al Cristianesimo, al lago di Tiberiade e a Betlemme. Ma è a Masada che continuerà anche quest’anno, dopo i successi di Nabucco nel 2010, di Aida nel 2011 e di Carmen nel 2012, la tradizione del grande festival lirico all’aperto organizzato dall’Opera di Israele, in uno scenario dal grande fascino alle pendici della cittadella, proprio di fronte al Mar Morto, immergendo lo spettatore in un’atmosfera del tutto magica grazie alle imponenti scenografie e ai giochi di luce proiettati sulla rocca durante lo spettacolo. Già, perché la rappresentazione si svolgerà in un enorme anfiteatro, appositamente costruito sulle sabbie del deserto, nella cornice della maestosa Fortezza di Masada che farà da sfondo al palcoscenico. Così qui, dal 12 al 17 giugno, si allestirà il nuovo appuntamento del festival con La traviata di Verdi diretta per l’occasione da Daniel Oren e prodotta da Michal Znaniecki. Sul palcoscenico tre grandi interpreti di fama internazionale: Elena Mosuc, Celso Albelo e Ionut Pascu.
Antonio Garbisa