Datteri prelibati, pesce che arriva fresco ogni mattina all’alba sulle barche dei pescatori, madreperla, preziosi gioielli coloratissimi e tanto franchincenso, la pregiata resina aromatica per cui Muscat, la capitale dell’Oman, è stata famosa nel mondo già a partire dal II secolo. Questi ed altri prodotti sono, in realtà, le merci che vengono vendute nel suggestivo Mutrah Souk di Muscat, vero centro attrattivo di questa grande città. Le bancarelle creano qui un dedalo di corridoi in cui è facile perdersi abbandonandosi al rito irrinunciabile dello shopping. Ma Muscat, che qui mostra la sua anima più antica e folcloristica, vive, in realtà, di un esaltante contrasto anche con la sua anima più recente e moderna che la pone in continua innovazione e in forte cambiamento. A quest’ultima anima appartiene, ad esempio, la Grande Moschea del Sultano Qaboos, realizzata nel 2001. Per costruirla si sono impiegati ben nove anni, divenendo oggi la terza moschea più grande del mondo e il luogo di culto più importante dell’intero Oman. Si tratta di una grandiosa costruzione di archi, sale e minareti che al suo interno, nella sala della preghiera, ospita il più grande tappeto persiano del mondo delle dimensioni di settanta per sessanta metri. I musulmani possono visitarla in qualunque momento, mentre ai non credenti vengono riservate alcune giornate specifiche. All’ingresso le donne devono avere le gambe e le braccia completamente coperti, oltre ad uno scialle sul capo, e gli uomini camicia e pantaloni lunghi. Ma Muscat, circondata dalle antiche mura, mostra il suo passato nei due forti che, dalla montagna sopra la baia, vegliano sulle strade della città. Si tratta dei possenti Forti Al Jalali e Al Mirani costruiti durante la colonizzazione portoghese. Da visitare è anche il Palazzo reale di Al Alam, ora trasformato in museo con ingresso gratuito. Qui ci si può muovere tra cortili di marmo italiano tenuti pulitissimi e scintillanti, fiori e piante colorate che fanno immergere chi lo visita in un’atmosfera da Le mille e una notte. Sembra infatti di essere in un regno degno della favola di Aladino e della sua Sherazade grazie anche ad uno sfondo di rocce che cambiano colore a seconda delle ore del giorno. Ma Muscat possiede anche alcuni interessanti musei, dall’Oman National Museum, che dal 2013 è diventato un riferimento culturale in tutta la penisola arabica, al museo sul petrolio, una delle ricchezze di questa regione, l’Oman Oil and Gas Exhibition Centre, e l’Omani Aquarium and Marine Science and Fisheries Centre, tutto dedicato al regno marino. Uno dei fiori all’occhiello della città è sicuramente la recentissima Royal Opera House Muscat (foto), inaugurata nel 2011 da Placido Domingo, e che, a metà marzo, proprio nel periodo migliore, quando il clima è mite e temperato, vede sbarcare Riccardo Muti con due appuntamenti d’eccezione. Si tratta di un concerto da lui diretto, il 28 e il 29 marzo accompagnato al violino dalla grande virtuosa Anne-Sophie Mutter con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, preceduto, il 19, 20 e 21 marzo, dall’allestimento dell’opera di Gaetano Donizetti, Don Pasquale, con protagonista una leggenda vivente della lirica, il basso Ruggero Raimondi, e l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna diretta sempre da Muti.
Antonio Garbisa