Classic Antiqua 15 - page 6

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antiqua
scoscesi approdi norvegesi dei fiordi o le coste scozzesi ma, data
l’ancor più faticosa comunicazione via terra, queste fredde acque
funsero per tutto l’antico regime non solo da confine naturale tra
gli stati e da campo di battaglia navale, ma anche da principale
canale di connessione per la pesca, il commercio, gli spostamen-
ti di forza lavoro, il viaggio, il pellegrinaggio. In un contesto
di prevalente attività rurale stanziale, chi viaggiava apparteneva
comunque a una certa “élite” mobile che si spostava
solo per studiare, mercanteggiare, combattere, pe-
scare, in uno spazio poco mutevole nell’aspetto, e
per certi versi anche nella lingua, da una ragio-
ne all’altra (come dimostrano i numerosi
punti di contatto tra le lingue danese,
olandese, tedesco e inglese).
n
Contegno femminile
Un altro viaggiatore, il ba-
rone francese Louis Deshayes
de Courmenin, prima di essere
decapitato per aver congiurato
contro Richelieu visita Lubecca
e ne scrive così: «Ci sono al-
loggi ampi e alti con imponenti
portoni le cui sale sono assai ben
fornite e arredate». Mentre l’ec-
clesiastico e intellettuale Jean Le
Laboureur, in visita nel 1646 al
seguito della regina di Polonia,
ricorda: «Le strade sono molto
ampie, le case belle e ben co-
struite anche se la maggior par-
te, benché piuttosto alta, abbia
solo un piano al di sopra di quello
terreno, con una grande finestra».
Evidentemente discosto dai costu-
mi europei prevalenti, il contegno
Pianta della
Marienkirche di
Lubecca
1,2,3,4,5 7,8
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