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il contesto storico
Il Fredenhagen-
Altar della
Marienkirche di
Lubecca
femminile delle cittadine baltiche doveva fare impressione, giac-
ché un’altra testimonianza (il cronista Louis Aubrey du Maurier,
nel 1637) riferisce che le donne di Lubecca «non pensano se non
alle loro faccende, con le madri che badano all’interno della casa
e le figlie che cuciono e ricamano. Tutte sono sagge ed equili-
brate, tanto che fra loro una “coquette” sembrerebbe un mostro;
nessuna di loro legge romanzi
(che portano alla perdizione la
giovinezza) e le carte da gioco
sono sconosciute».
n
La città dei Borghesi
Anche un mercenario, storico
e scrittore italiano, il vicentino
Galeazzo Gualdo Priorato (1606-
1678), visita Lubecca nel secon-
do Seicento nel 1663 e ne scrive
così: «La città non può essere
meglio architettata, le contrade
sono grande, allegre, dritte, e lun-
ghe, le case alte, belle, commode,
e benissimo tenute, con spatiose
loggie, cortili e giardini e quasi
ogn’una dentro ò fuori ha la sua
fontana, e qualche albero frondo-
so, che nell’estate rende fresco e
difende dal sole. Le piazze princi-
pali sono tre ciò è quella del mer-
cato, dove i negozianti tengono
una borsa, la piazza chiamata di
Cobzerg, dove i contadini vengo-
no a vendere diverse loro robbe,
la piazza in cui si vendono legne
[…] il porto poi è la gemma prin-
cipale di questa patria. Comin-
cia quattro leghe sopra la città,